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Strategie per la prevenzione del tuo seno

Strategie per la prevenzione del tuo seno

Qualora si manifesta un sintomo o un segno clinico, occorre consultare un medico e sottoporsi ad esami diagnostici senza eccessiva preoccupazione: in molti casi questi segni non sono causati da un tumore.

Il carcinoma della mammella può non essere palpabile: con un po’ di attenzione puoi scoprirlo in fase precoce.

Più il tumore è piccolo e ben localizzato, più le possibilità di guarigione sono alte.

Un carcinoma della mammella, curato precocemente, può essere guarito.

La mammografia e l’ecografia non sono un lusso, possono salvarti la vita.

Per tutte le donne, anche in assenza di segni clinici, le raccomandazioni degli specialisti sono le seguenti:

  • Le donne con più di 20 anni dovrebbero eseguire con regolare periodicità l’autoesame;
  • L’ecografia mammaria è un esame senza effetti collaterali (sono ultrasuoni) che ha raggiunto una grande affidabilità e andrebbe eseguita periodicamente dai 25 anni una volta all’anno;
  • Le donne oltre i 40 anni dovrebbero sottoporsi ad una mammografia ogni anno;
  • Le donne con 2 o più familiari affetti da tumore della mammella, dovrebbero consultare il proprio medico per valutare la necessità di test genetici e comunque anticipare la prima mammografia a 35 anni;
  • In presenza di un nodulo dubbio la mammografia e l’ecografia vanno fatte a qualsiasi età.

 

QUANDO ESEGUIRE L’AUTOESAME DEL SENO?

Perché occorre esaminare le mammella periodicamente?

Il tumore al seno è ancora oggi generalmente scoperto dalla donna stessa, poiché la pratica della mammografia periodica non è ancora capillarmente diffusa. Imparare a controllarsi da sole può quindi essere d’aiuto. Ricorda comunque che l’autoesame può darti tranquillità e aiuto, ma non sicurezza.

Come si fa l’autoesame?

E’ importante eseguire l’autoesame nella modalità più appropriata: chiedi al tuo medico specialista.

Quando occorre procede all’autoesame del seno?

Esegui l’autoesame del seno con periodicità alcuni giorni dopo il ciclo mestruale, quando la mammella è meno sensibile e meno gonfia.

Che cosa fare se si riscontra qualcosa di diverso?

Se nel corso dell’autoesame del seno scopri un nodulo, un infossamento o una secrezione dal capezzolo, consulta il tuo medico. Non farti però prendere dal panico in quanto la maggior parte dei noduli non è di origine tumorale; tuttavia, solo il medico è in grado di suggerirti come giungere alla diagnosi corretta.

COSA SONO LA MAMMOGRAFIA E L’ECOGRAFIA

La mammografia

La mammografia è una radiografia del seno che permette di individuare sia lesioni benigne sia tumori in uno stato iniziale, quando sono molto piccoli e prima di poter essere scoperti con visite cliniche e con la palpazione.

L’esame viene eseguito con un’apparecchiatura appositamente progettata che utilizza raggi X per visualizzare la struttura della mammella.

Oggi si usa la mammografia digitale che utilizza apparecchi con un rivelatore digitale al posto della tradizionale lastra. Quest’ultima generazione di mammografi offre immagini di altissima qualità a bassa dose di radiazione, permettendo una più facile percezione della presenza di piccole lesioni grazie alla possibilità di elaborazione delle immagini (ingrandimento elettronico, manipolazione del contrasto, inversione, etc.), sfruttandone le enormi potenzialità.

È necessario durante l’esame eseguire una minima compressione della mammella che garantisce una diagnosi di qualità e consente di esplorare tutte le strutture della mammella con dosi basse di radiazioni. La compressione della mammella avviene in modo delicato e graduale in modo che l’esame sia perfettamente tollerato. L’esperienza del radiologo è importante.

L’ecografia

L’ecografia è una tecnica sicura, indolore, non invasiva, che mira ad ottenere una immagine della ghiandola mammaria, senza l’uso di raggi X.

L’ecografia è l’esame strumentale prioritario nei seni ghiandolari ed in Pazienti in giovane età; spesso è da effettuare in comparazione con l’esame mammografico.

Una piccola sonda invia e riceve ultrasuoni che vengono riflessi in misura diversa dalla struttura ghiandolare e adiposa tipica del seno. La sonda viene appoggiata sulle mammelle e nelle ascelle dopo aver deposto una piccola quantità di gel. L’immagine viene catturata ed elaborata da un computer che la registra come una fotografia.

L’ecografia della mammella mira ad ottenere immagini in merito a lesioni nodulari; può controllare una paziente operata di tumore, per valutare una eventuale recidiva. Altresì tale metodica consente di valutare eventuali formazioni infonodali a livello ascellare.

Più il tumore è piccolo e ben localizzato, più le possibilità di guarigione sono favorevoli.

La mammografia e l’ecografia riescono ad evidenziarlo addirittura in fase in cui non è ancora palpabile clinicamente.

È questo il motivo per cui un numero sempre crescente di medici suggerisce alle donne di sottoporsi periodicamente all’esame ecografico.

L’accuratezza diagnostica della mammografia e dell’ecografia continua a migliorare ed oggi si ritiene che solo il 10-15% dei tumori presenti non vengano scoperti da queste metodiche

 

E SE IL RISULTATO DELLA MAMMOGRAFIA O DELL’ECOGRAFIA E’ POSITIVO?

 Non bisogna spaventarsi della diagnosi, ma è necessario pensare alla terapia e alla prognosi.

Oggi, sempre più donne affette da tumore alla mammella guariscono dopo la semplice asportazione parziale della ghiandola mammaria.

Questi risultati sono possibili grazie alla mammografia ma anche grazie ai progressi della chirurgia, della radioterapia e delle terapie mediche sempre meno aggressive e più mirate.

È importante parlare serenamente con il medico del trattamento da seguire, comprendere bene le indicazioni e metterle in pratica scrupolosamente.

Come proteggersi?

Nessuno ha voglia di pensare al cancro, tuttavia, ecco due buone ragioni per non dimenticarlo:

  • Il cancro della mammella rappresenta il 32% delle patologie tumorali femminili.
  • Ricorda soprattutto che una donna affetta da tumore della mammella guarisce nel 90% dei casi se il tumore è individuato precocemente.

DOTTORE, HO VERAMENTE BISOGNO DI SOTTOPORMI AD UN ESAME STRUMENTALE?

Poiché la diagnosi precoce di lesioni non palpabili è il presupposto principale per la cura e la guarigione, una donna dovrebbe sottoporsi alla mammografia con periodicità annuale dai 40 anni.

È opportuno anticipare l’esame e 35 anni in caso di presenza nella propria famiglia di casi di tumore alla mammella o alle ovaie e a qualunque età in presenza di un nodulo.

Le domande che sicuramente ti poni

Le statistiche sul tumore della mammella indicano che è in netto incremento. Tuttavia, nei paesi occidentali la mortalità da tumore della mammella si è ridotta grazie all’esecuzione abituale dell’autoesame, di visite senologiche, della mammografia ed ecografia. Quando un tumore alla mammella viene individuato precocemente, la sopravvivenza della donna è altissima. Se invece la scoperta del tumore avviene in fase più avanzata, le percentuali di guarigione e di sopravvivenza diminuiscono significativamente. Molte donne esitano ancora a sottoporsi ad una mammografia.

Non vi è alcun caso di tumore al seno nella mia famiglia. Non ho dunque alcun motivo per inquietarmi.

Nei 70% dei casi, il tumore della mammella è un evento sporadico in una famiglia. Qualsiasi donna può essere colpita da un tumore alla mammella. Le donne che ricorrono a questo genere di argomento aggravano la loro situazione per ritardi diagnostici.

Sottoporsi alla mammografia è doloroso. Sono convinta che la compressione del seno provochi malattia.

È indispensabile esercitare una certa compressione del seno per effettuare un esame mammografico di qualità. La compressione facilita la visibilità delle strutture mammarie. La compressione non altera in alcun modo il tessuto mammario e la maggior parte delle donne che si sono sottoposte alla mammografia non prova alcun dolore anche perché la mammella resta compressa solo per un brevissimo periodo di tempo. Le donne con mammelle particolarmente sensibili o molto tese (come può accadere in fase premestruale) possono avvertire un leggero fastidio. In ogni caso la compressione della mammella non è causa di alcun danno.

Cosa succede con le radiazioni di raggi X ?

I progressi compiuti nel campo della mammografia hanno permesso di ridurre notevolmente la dose somministrata e la quantità di radiazioni non è tale da far aumentare l’incidenza dei tumori. Con i nuovi mammografi digitali la possibilità di rischio è quasi annullata.

Ho una protesi mammaria.  Mi è stato detto che è inutile che mi sottoponga ad una mammografia.

Anche le donne che sono portatrici di protesi, salvo casi particolari, possono sottoporsi ad esami mammografici. Naturalmente va utilizzata una procedura particolare e può essere necessario acquisire immagini supplementari con una ecografia o una risonanza magnetica.

L’ecografia sostituisce la mammografia.

In genere l’ecografia è un esame complementare alla mammografia. In alcuni casi, e soprattutto con apparecchiature di ultima generazione l’ecografia è indispensabile: nelle mammelle dense, giovani  e non giovani, nella localizzazione pre-operatoria di lesioni non palpabili, in noduli insorti in sede di protesi mammaria. Molte lesioni benigne, tipiche della giovane età vengono diagnosticate con un esame ecografico. Deve essere usato uno strumento “dedicato” alla senologia con sonde specifiche. La ricerca nel campo degli ultrasuoni sta facendo passi da gigante e renderà l’ecografia un esame sempre più accurato nella diagnosi delle lesioni della mammella. Con lo stesso metodo è possibile aspirare alcune cellule o prelevare frammenti di tessuto dalla lesione. Se la lesione è benigna, si possono evitare inutili interventi chirurgici.

Non ho tempo. Il mio lavoro, la mia famiglia sono più importanti.

“Perdere” qualche ora per sottoporsi a questo genere d’esame può salvarti la vita; trascurarlo, può metterti in pericolo. Se la tua famiglia è la tua preoccupazione principale, devi rimanere in buone salute per essere in grado di continuare ad occupartene. Anche se presti molta importanza alla tua carriera, converrai che per avere successo è indispensabile essere in buona salute.

Ho effettuato una mammografia e tutto andava bene. Perché ripeterla?

Perché a volte la mammografia non dà certezze e perché alcuni tumori, non rilevati dalla precedente mammografia, anche se presenti, vengono scoperti da quella successiva ancora in tempo utile per curarsi. Tieni conto che a volte è necessario ripetere una seconda mammografia se la prima non è stata dirimente. Sottoporsi periodicamente alla mammografia consente di accertare che il tessuto mammario continui a non presentare alcuna anomalia e che nessuna anomalia dubbia si sviluppi fino a provocare danni.

Ho un seno molto piccolo. Se avessi qualcosa, sono sicura che me ne accorgerei!

Le dimensioni del seno non hanno alcun legame con lo sviluppo o meno di un tumore né con la sua percezione. Un nodulo è naturalmente più facile da individuare con le mani in una mammella di piccole dimensioni ma non sempre è così. La mammografia consente di rilevare un eventuale tumore prima che si possa apprezzare con le mani anche in una mammella piccola.

Ho una mastopatia fibrocistica e non riesco ad effettuare né l’autoesame del seno né la mammografia. Mi hanno detto che il tessuto mammario è troppo denso per eseguire una mammografia in condizioni ottimali.

La presenza di cisti nel senso è un evento talmente comune da essere considerato “la norma” e non va intesa come malattia, né aumenta la probabilità di ammalarsi di tumore. Tieni conto che la presenza di cisti alla mammella è frequente intorno ai 45 anni. In presenza di molte cisti, l’autopalpazione è più difficile, ma se tu la esegui periodicamente ti abitui. L’interpretazione della mammografia è più difficile, ma i recenti progressi tecnologici permettono di ottenere eccellenti risultati. In questi casi l’aiuto dell’ecografia è fondamentale.

Ogni anno effettuo una radiografia del torace. Se avessi un tumore al seno, suppongo che sarebbe individuato.

Ciò è impossibile. La mammografia è un esame che richiede speciali apparecchiature dedicate solo all’esame della mammella. Le apparecchiature e le procedure utilizzate per la radiografia del torace sono di natura completamente diversa. I tumori della mammella non si diagnosticano con la radiografia del torace.

Alla mia età non ho bisogno di sottopormi ad una mammografia. Sono troppo anziana per rischiare di essere colpita da un tumore al seno. E poi bisogna ben morire di qualcosa…

Non è così; il rischio di ammalarsi di tumore alla mammella aumenta con l’età e quindi, più si è anziane, più si rischia di essere colpite. Se il tumore è individuato precocemente, le percentuali di sopravvivenza sono eleate, indipendentemente dall’età. È vero che prima o poi dobbiamo morire! Ma perché morire di una malattia da cui si può guarire?

Alcune raccomandazioni in previsione della procedura di localizzazione

Ricordati di non applicare deodorante o talco il giorno dell’esame.

Evita di bere, nei giorni che precedono l’esame, caffè, tè, cioccolato.

Indossa un completo a due pezzi. In questo modo sarà più facile spogliarti per procedere all’esame.